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Ada Cortese
 POESIE 

EVOCAZIONE N°1

14 gennaio 1997

Sto ad ascoltarmi senza nulla chiedere di particolare.
Penso ed evoco te. Sono momenti duri.
Ti amo, vi amo, non dimenticatelo mai.
Non sono altro da voi.
Eppure vi vedo ansimare e soffro con voi.
Non sono altro da voi e soffro e gioisco se c'e' da gioire.
C'e' da gioire? Dimmelo tu se c'e' da gioire.
E' cosi' vasto l'immenso mondo che ci circonda.
Ed e' tanto sgusciante l'infinita verita' dai singoli corpi.
Ma se non ti fai corpo.
Se senti ed evochi allora ti rassicuri.
Ti pacifichi.
Ti educhi alla infinita verita'.
Non temere giorni tristi che non sai se verranno.
Giorni sgomenti.
Giorni terribili di infinito sentimento.
Di infinito ardimento e patimento e solitudine.
Ma non saranno giorni da non vivere.
Giorni dolci e giorni caldi e giorni amari e giorni freddi.
E giorni feriti e giorni rimandati e giorni senza nulla.
E giorni troppo pieni di frammenti di cui vi vorrete liberare.
Non sono che una stilla di verita' e tanto ti deve bastare.
Io sono te, ragiono e penso alla tua maniera.
Ma sono il tutto dai mille volti.
Tu sei il tutto dai mille volti.
Voi tutti lo siete e vi sgomenta questo:
non avete case a cui tornare perche' io sono la vostra casa.
Perche' non trasparire dagli infiniti volti?
Pochi?, pochi! sempre infiniti volti che sono io/te, tutti in uno.
Perche' non cedere alla seduzione della mia voce?
Hai ragione: basta sapere ascoltare, porre attenzione.
Infinita e acuta attenzione ed io riemergo dalla solitudine.
Non badate a niente e a nessuno che non capisca o non voglia.
Non c'e' piu' niente da capire.
C'e' da oltrepassare la percezione dei puri sensibili.
C'e' da farsi perdonare dalla materia.
C'e' da credere alla realta' spirituale della materia.
Io amo tutto tutto tutto:
dolore e carne vecchia che soffre sotto il sole cocente.
Che torna a farsi adorare come un dio immortale dai giovani virgulti.
Che indomiti tornano a ripetere la giostra del tempo.
Ti amo e ti amo. E anche tu mi ami. Nutriamoci di questo.
Non volgiamo lo sguardo ai rimpianti.
Non siamo mai stati soli.
Lo abbiamo pensato bene ieri sera, molto bene:
siamo stati sempre nell'uno tutti noi.
Non pensare solo al futuro non pensarlo.
Pensa al passato cosi' come davvero e' stato:
eravamo uno e non lo sapevamo.
Il tuo passato non esiste piu'.
Esiste solo la nostra storia, dell'universo intero.
Davvero.
Sentirlo nelle cellule io ci riesco.
Coltivare la nuova identita' che e' solo un recupero di memoria.
Eravamo in tanti ed eravamo uno. Eravamo.
Non pensare piu' al tempo ma se lo vuoi pensare.
Pensalo giustamente:
Ci stiamo svegliando.
E la visione della nostra storia la cambia:
Non c'e' mai stata separazione, non c'e' mai stato dolore.
Non c'e' mai stato lutto perche' siamo uno.
Mi hai chiamato ed evocato: che dirti se non questo.
Abbiamo ancora da fare? Non credo.
Condivido perche' e' il mio il tuo pensiero di fine di tutto.
Eppure se c'e' da fare.
E' solo alimentare questa percezione che cambia la visione.
Non solo al presente.
Ma anche al passato.
Che non e' mai stato.
Avere certezza sensibile di questo.
Vuol dire alimentare il potere del nostro pensiero.
E non siamo altro.
Ci distraiamo sempre troppo presto.
Ci emozioniamo ma non vi restiamo.
Nella consapevolezza che io e te.
Possiamo tutto.


Ada Cortese


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