Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione G.E.A.
Direttore : Dott. Ada Cortese
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Marzo 2004 Pag. 7° Cristina Allegretti


Cristina Allegretti

 ATTIVITA' 

LE NUOVE INIZIATIVE

Io sono il sogno tuo, se ti addormenti. Ma la tua volontà, quando sei desto. (R.M.Rilke)

Anche quest'anno Gea organizza un convegno interdisciplinare dal titolo "La dea dai mille volti". Esso è previsto per il pomeriggio di sabato15 Maggio e conterà tra i suoi ospiti: Carla Gianotti, tibetologa; Elsa Bianco, psicoanalista; Ada Cortese, sociologa e psicoanalista; Evandro Agazzi, filosofo della scienza.
Prima di entrare più nello specifico mi preme fare una breve presentazione degli ospiti: Carla Gianotti è una importante tibetologa che ha al suo attivo diverse traduzioni tra cui la vita di Milarepa ed. Utet; Elsa Bianco è psicoanalista di formazione junghiana, svolge la libera professione a Torino.
E' praticante e studiosa di Buddhismo, in particolare di Buddhismo tibetano.
Interessata alla dimensione spirituale e interculturale, è partecipe sul piano esperenziale ed elaborativo di una ricerca incentrata sul dialogo interreligioso.
E' consulente del Centro Interculturale del Comune di Torino.
Ada Cortese, è l'ideatrice del metodo dei gruppi Gea attraverso cui prosegue la sua ricerca sperimentale avviata già negli anni '80 con Silvia Montefoschi alla quale deve il suo percorso formativo ed il pensiero di fondo in cui si riconosce.
Evandro Agazzi, già ospite di Gea nel convegno "La misteriosa esperienza del male", è professore ordinario di Filosofia della scienza presso l'Università di Genova e dal l979 tiene la cattedra di Antropologia filosofica, Filosofia della scienza e Filosofia della natura presso l'Università di Fribourg in Svizzera.
Il convegno sarà dedicato al tema del femminile, inteso come quella categoria universale dell'essere che si fa manifesta e analizzabile in ogni disciplina. In questo caso:
attraverso la mitologia tibetana, attraverso la spiritualità religiosa, attraverso la psicoanalisi dialettica dei gruppi Gea, attraverso le congetture filosofiche sull'escatologia dell'universo.
Gea ospiterà come sempre - insieme alla espressione del suo stesso pensiero - letture altre e altre interpretazioni grazie, ovviamente, all'intervento degli ospiti. Ci preme però, e lo sottolineeremo in quella sede, quello che intendiamo essere il nostro punto fermo, la chiave interpretativa del femminile inteso come quella capacità umana di poter pensare un nuovo pensiero capace di andare oltre la struttura dicotomica del Sistema Uomo, pensiero capace di superare dunque la contrapposizione soggetto / oggetto tipica dell'ancora attuale struttura psichica. Gea con questo convegno si propone di evocare "nel reale" quella riflessione e quella soggettività misteriosa, avvolgente, consapevole e universale capace di fecondare la realtà cosmica, l'umana compresa.
Fu già una intuizione di R.M.Rilke, citato nel titolo, la manifestazione di una nuova umanità femminile, intendendo con questo termine il superamento delle identità sessuali - del maschio e della femmina - identificandosi questa umanità nuova e femminile in quella maturità che è solo dello spirito, è solo di chi è capace di vero pensiero.
Quell'umanità che Rilke così già definiva:
".. un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a complemento e confine, ma solo a vita reale: l'umanità femminile.". Lo so, lo citiamo spesso e lo facciamo perché sa ribadire per nostro conto quanto a noi pare molto prezioso e importante veicolare!
A seconda dei livelli in cui viene pensato ed evocato, il femminile mostra aspetti diversi: a livello materiale il femminile è il corpo, a livello intrapsichico e simbolico il femminile è quell'atteggiamento interiore dell'accoglimento, è la dea madre presente in ogni religione e civiltà dell'intero pianeta, portatrice di morte e di rinascita; è quell'archetipo diversificato dalla funzione maschile che, a sua volta, è stato portatore di contenimento, di pensiero, di riflessione; a livello spirituale il femminile è la coscienza umana capace di partorire la nuova umanità che solo i grandi spiriti hanno saputo vedere pur nella storia, prima della storia stessa.
Più precisamente è quella spiritualità "femminile" così ben descritta da L. Muraro nel suo libro "Il dio delle donne". Ci colpisce in particolare quanto L. Muraro riporta circa il coraggio e la testimonianza di pensiero delle beghine del Trecento: "L'impresa di quelle audaci pensatrici, venne presto isolata nell'eccezionalità".
Ella ama citare quanto disse una beghina anonima ai magistri della Sorbona:
"Voi cercate, noi troviamo"… "La teologia delle beghine fa cominciare Dio dal luogo ancora non luogo, dal tempo ancora non tempo in cui un'esperienza cerca le parole per dirsi. Non prima: non dalla Bibbia né dalla Tradizione né dai filosofi antichi né dall'autorità religiosa.
Lo fanno cominciare con la dicibilità dell'esperienza, e con la gratuità rischiosa della libertà, senza prova e senza perché, forte solo del loro amore, non amore che, nel suo estremo abbandono, arriva alla propria perdizione".
In tale lettura spirituale ed evolutiva dell'umanità Gea si riconosce perché solo in tale lettura, a ben pensarci, è possibile sperimentare Amore.
Gea sta organizzando altri eventi inerenti al Convegno: una maratona dedicata a " Femminile e Follia", che si terrà domenica 4 Aprile (iscrizione Euro 50) e una serata organizzata da Gea per il 17 aprile alle ore 21 dal titolo: "L'umanità femminile", la serata vuole essere un'occasione di coriflessione aperta anche a chi vuole incontrare "amici nuovi con cui comunicare".
E' prevista la prenotazione. Aperto ai soci Gea.


Cristina Allegretti


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