Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Settembre 1998 Pag. 11° Simonetta Figuccia

Simonetta Figuccia

 STREAM OF CONSCIOUSNESS 

PIETRO !

Mio figlio è nato in un normale ospedale

Visto che tutto ciò che oggi vivo è alla luce dell’occhio riflessivo, non poteva essere diversamente per la nascita di mio figlio.
Negli ultimi mesi dell’attesa ho letto molte riviste a proposito del parto, testimonianze, informazioni, spinta dalla paura del dolore fisico e dalla preoccupazione di arrivarci preparata.
Tutta la gravidanza è stata caratterizzata da un’intensità di emozioni contrastanti, culminata nella nascita.
Progressivamente, insieme all’ansia e alla paura, è cresciuto il desiderio di conoscere quell’individuo con cui ero in dialogo da tempo. Mi sentivo "pronta".
Mio figlio è nato in un normale ospedale: niente parto dolce; luci, medici, tutto efficientemente predisposto perchè nascesse un bambino sano e per intervenire in caso contrario.
Nessun evento "esterno", nè il dolore, nè la stanchezza, nè la confusione ha avuto la meglio, o forse tutto questo ha contribuito a condurmi in uno stato di "trance" e in una percezione diversa della coscienza culminata nel momento del passaggio. Ho sperimentato, non certo per la prima volta ma con un’intensità maggiore, una vera unione di opposti.
Gioia intensissima mista al dolore, al pianto, allo sbigottimento, alla paura.
Sono stata catapultata in una dimensione al di là dello spazio-tempo, in cui visibile e invisibile, vita e morte, amore e dolore coincidono in un solo punto-momento.
Pietro sembrava essere arrivato dall’infinito, come una presenza, con una quantità di domande per me. In quel volto ho visto infiniti volti, di persone passate. Per molti giorni sono stata accompagnata da un’immagine onirica: Vedevo il passaggio, le due dimensioni. Lo sento un messaggio importante: se riuscirò a tenere a mente che siamo tutti di passaggio, come da sempre l’uomo, e che compito di ognuno è mettere in contatto una dimensione corporea, carnale, particolare, con l’esperienza umana e universale, allora saprò guidare Pietro con più forza e leggerezza.
Per non ricadere in una percezione scontata o concretistica della vita, voglio continuare a prestare attenzione al lato sacro, estatico dell’essere madre che ogni volta torna ad affermarsi, evitando il rischio di considerarla un’esperienza di beatitudine privata.

Simonetta Figuccia


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