Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
Direttore : Dott. Ada Cortese
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Home Anno 7° N° 25
Settembre 1998 Pag. 2° Ada Cortese

Ada Cortese

 EDITORIALE 

CAOS

Apologia di GEA tra senso e caos.

La parola risale al greco khàos che significa "baratro", ovvero "voragine aperta sull’abisso".
In realtà da sempre è considerata nel suo significato di "disordine", "insensatezza".
E’ un fattore riportato in primo piano nell’analisi dell’universo soprattutto da I. Prigogine. E, si può dire, sia identico fattore ciò che Freud rilevò nella psiche dell’uomo e chiamò "inconscio".
Il caos si fece strada in fisica ai primi del novecento con l’esplosione della teoria quantistica e con la teoria della relatività di Einstein.
Il macrocosmo cessò definitivamente di essere un mondo ordinato secondo coscienza sensibile e secondo l’ordine edipico, quello al cui vertice troviamo dio.
Proprio come accadde nei confronti del macrocosmo, l’uomo cessò anche nei suoi stessi confronti, significativo microcosmo, di sostenere l’immagine di dio nel suo io.
Se dio stava crollando nel mondo, dio crollava anche nell’uomo.
Fu un crollo molto lento se leggiamo il mondo secondo la fisica classica e dunque secondo il nostro tempo quotidiano. In realtà un evento tutt’ora in accadimento nell’attimo universale che sta ancora durando.
L’uomo, non solo non si sentì più il vice di dio nel mondo, il "demiurgo", ma neppure in se stesso si sentì padrone. Scoprì che un caos inconscio guidava l’io, un inconscio arbitrario e tiranno lo determinava e guardando in fondo al quale nessun senso emergeva, essendo l’inconscio stesso considerato tutt’uno con la cecità della natura istintuale.
Ora, privilegiando entrambi i tempi, l’attimo epocale e la storia microcosmica dei singoli e delle generazioni, sappiamo che sia nella scienza fisica che nella psicoanalisi, si mostrano affinità che tendono a ricondurre ad un unico sapere gli opposti fronti dello spirito e della materia.
L’attimo epocale ha raggiunto il nuovo ordine a cui doveva giungere in alcuni punti universali, coscienti a se stessi d’esser tali: sono i geni e le persone straordinarie che vivono individualmente quanto le masse e le società umane raggiungeranno in generazioni e generazioni.
In psicoanalisi il genio del caso si chiama S. Montefoschi. Sappiamo che il suo dire, quando non si faccia eccessivamente "contenutistico" e "concretistico", è assolutamente vero e sappiamo anche perché ai più giunge come dogmatismo: la verità non fa concessioni a nessuno.
Eppure anche la realtà quotidiana degli umani è altrettanto vera.
Dal punto di visione di questi ultimi vale pur sempre il principio per cui anche la più profonda verità merita di essere respinta se espressa in forma dogmatica. GEA ovvero la teoria dei Gruppi Evolutivi Autocentrati, quale pensiero consapevole e quale metodica per esercitare i gruppi e i singoli alla percezione universale, è il punto d’unione tra i due fronti, tra il tempo universale e quello umano. GEA è dunque la vera concreta unità. GEA che sa contattare entrambi i lati, GEA sa l’amore del mondo, la verità del mondo.
In quanto consapevole del contrasto e della collisione possibile tra i due tempi e consapevole della possibile collusione con uno dei due che tende a sedurla contro l’altro che pure GEA ama, GEA è la giustizia che tiene presso di sé entrambi.
Ebbene, in questa esistenza, da dieci anni a questa parte ad essa tocca la parte attiva di velocizzare i tempi tra testa e corpo dell’essere universale, dunque tra il genio creativo individuale, l’intuizione dell’essere, e l’inseare la novità nell’essere stesso attraverso l’aggiramento degli ostacoli, la diplomazia dello spirito, la scaltrezza "femminile", l’imbroglio terapeutico ecc.
Il tutto per rendere digeribile e assimilabile ciò che il pensiero puro, che in sé e per sé non si preoccupa d’altro che di se stesso, da solo non sa fare. Pazienza e attività con contemplazione e distacco da ogni finalismo garantiscono il raggiungimento di ciò che già è e sempre più si vuole.
La vita di GEA riduce la diversa velocità tra tempo umano e tempo universale per raggiungere al più presto la vista che si gode entrando nel tempo universale e nel suo attuale presente.
(segue a pag.3)

Ada Cortese


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