Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale
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Giugno 1997 Pag. 2° Laura Ottonello

Laura Ottonello

 EDITORIALE 

LO SPIRITO NON È UN FANTASMA

"Non fare domande, non chieder perchè, non sono un fantasma ma quello che è"

Una donna, che, in realtà, è prossima al parto, viene visitata da questo sogno:
Ha di fronte a sè il fratello e, mentre questi le racconta quanto, in lui, si sta dando, entrambi assistono all’evento: una mano maschile entra nel suo ventre; i suoi visceri sono allo scoperto. In contemporanea, l’uomo si vede uscire dal ventre materno. Un’emozione molto forte lo attraversa, sente un grande dolore e, al tempo stesso, una gioia immensa. E’ l’esperienza della nascita, o meglio, è la ri-nascita consapevole. La sognatrice è testimone partecipe dell’evento e, in pegno del suo amore, dona al "fratello" un suo braccialetto d’oro, mentre questi fa altrettanto con lei. E’ un’immagine onirica di grande portata che non riguarda solo la sognatrice ma tutta l’umanità al femminile. Il sogno segnala un passaggio evolutivo cruciale.
Se in passato la donna è stata portatrice e custode dell’oggettualità tutta del mondo, oggi può recuperare il suo lato spirituale. Il maschile che qui viene alla luce insieme al figlio carnale, è il logos che nasce con lei, nel momento stesso in cui diventa madre biologica.
Un evento naturale, tanto ordinario quanto straordinaria è la sua portata in quanto sancisce l’entrata in vigore di un nuovo statuto esistenziale: nasce lo Spirito!
La sognatrice è una persona che porta avanti un cammino di consapevolezza e quel figlio che porta in sè è davvero "il figlio del dialogo".
Testimonianza che la donna, oggi, non può più restare al chiuso di una logica stantìa, nè starsene di una vecchia identità che fino a ieri esauriva il suo stesso significato esistenziale.
Non è solo la sincronicità a colpirci tanto, fenomeno che pure va ad evidenziare il compimento di un processo che sposa egregiamente un "fatto" oggettivo esterno (la maternità) con un evento simbolico interiore (la nascita ad un nuovo livello di coscienza) , ma il valore universale di tale messaggio onirico.
Il sogno segnala che non si può più restare ancorati a vecchi copioni e ad un pensiero divenuto inefficace, staticizzante e antievolutivo sia per l’uomo che per la donna. Nè si possono continuare a tacere i segnali importanti che ci arrivano: sintomi fisici o altre forme di disagio che indicano l’urgenza di un "salto" coscienziale.
E’ necessario raccogliere quanto, attraverso di noi, si dà, e, con umiltà, deporre le armi dell’ego.
Ora che la condizione della sognatrice sta per mutare radicalmente, con la sua definitiva uscita dal mondo dell’infanzia e dall’ordine edipico, un nuovo e più incalzante compito l’aspetta.
Non si tratta più solo di amare, curare e accudire il proprio figlio reale, ma imparare ad accogliere e dar voce a quel figlio spirituale che si incarna in lei.
Questo sogno testimonia che lo spirito esiste e non è "altro" dall’uomo in carne ed ossa. Niente di nuovo sotto il sole, dunque. L’uomo lo sa da tanto tempo. Eppure se ne dimentica spesso.
E’ un punto di svolta importante: l’Essere, che si dice attraverso l’eros e il pathos dell'umano vivere, ribadisce la trasformazione da uno stato biologico di creaturalità materiale inconsapevole ad un altro stato biologico di co-creatori coscienti. Soggetti umani, dunque, nè uomini nè donne.
L’Essere che sta "dietro" e in tutta la creazione può finalmente prestare la sua voce alla donna che, quale sua controparte femminile, per molto tempo ha vestito i panni della materia muta e opaca dell’universo. Oggi la donna in carne ed ossa può farsi intera, come pure l’uomo, che altrettanto, deve fare i conti con la sua oggettualità sempre demandata al femminile e a tutte le forme materiali e immateriali della conoscenza.
E’ un’esplosione di gioia ma è anche sgomento perchè è un evento che rivoluziona radicalmente il nostro modo d’amare. Per questo solo dai visceri si può nascere ad una nuova consapevolezza, attraverso l’ascolto e la costante presa di coscienza dei propri vissuti.
Qualunque forma di vita è espressione dell’energia che si ferma nella materia, in continua trasformazione. La materia incarnatasi nella donna si transustanzia, oggi, nello spirito. E’ l’immagine della coniunctio. L’umano e il divino, la carne e lo spirito: il parto reale di colei che diventa madre diventa il parto dello spirito che, attraverso di lei, si manifesta.
La redenzione del femminile va oggi a contribuire all’evoluzione dell’umanità ed è un passaggio necessario perchè: "Quando un uomo vede in una donna lo spirito del grande Uno, quando un uomo percepisce immediatamente la bellezza dello spirito e della verità, allora quell’uomo conoscerà Dio in quella donna." E tutto sarà come deve essere...


Laura Ottonello


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