Individuazione
Trimestrale di Psicologia Analitica e Filosofia Sperimentale a cura dell'Ass. GEA
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Home Anno 3° N° 08
Giugno 1994 Pag. 2° Ada Cortese

Ada Cortese

 EDITORIALE 

"...FINCHE' AVVOCATO NON VI DIVIDA"

Nell’ordinamento edipico non c’è posto per la trasformazione, per il movimento, per la libertà , perchè ciascuno " deve" restare al suo posto, inchiodato alle aspettative dell’altro.

Tradimenti, ritorsioni, rivalse e poi livore, astio e avvocati sembrano essere il copione fisso, l'etichetta, la "liturgia di chiusura" della coppia edipica, nata, tra sogni e speranze, sul rapporto di interdipendenza, sul bisogno di quiete, sicurezza e conservazione.
Per fortuna però, anche i rapporti più patologici appartengono alla Vita. Ciò implica che ogni rapporto umano, che noi lo si sappia o meno, è un laboratorio evolutivo vivente e quindi, al di là degli ordinamenti collettivi coscienti, al di là di ogni tentativo di imprigionarlo e asservirlo alle nostre aspettative coscienti, esso segue le stesse leggi della Vita: conservare, sì provvisoriamente, e trasformare. Sicchè accade, prima o poi, qualcosa, per esempio il tradimento concreto del partner, che restituisce il rapporto alla dinamicità e questo qualcosa sarà tanto più crudele e doloroso quanto più abbiamo voluto creare con il partner l’isola felice, il garantismo, l’Eden.
Il traditore è colui che infrange l’ordine all’immobilità. Egli sta semplicemente cercando di riprendersi la vita. Farà soffrire, però sta facendo l’unica cosa giusta, l’unica che può fare per riprendersela.
Il tradito subisce il maggior dolore perchè cade il suo punto fermo più importante. Ciò che maggiormente lo fa soffrire in profondità io credo che non sia tanto la presenza di una terza persona, quanto il vissuto di esclusione dalla nuova coppia che si va a costituire.
La coppia che nasce dal "peccato" e dal tradimento rimanda alla coppia genitoriale e alla dimensione edipica. Si proietta nella coppia "illegale" un vissuto di completezza e di autosufficienza insopportabili. La si immagina come la concretizzazione delle fantasie mai realizzatesi nel rapporto precedente che ci vedeva parte in causa. S’immagina che la terza persona sia colma di tutti quegli attributi che a noi difettano.
Si proiettano su di essa tutte le nostre risorse di trasformazione e s’immagina che essa sappia esprimerle così bene che, ancora una volta, "loro" riusciranno a raggiungere l’Eden.
E invece di recuperare queste qualità per rinascere e andare incontro a nuova vita, si può restare all’ombra del proprio dolore in un vissuto di inadeguatezza, inferiorità, incapacità a vivere.
La coppia che ci esclude diventa pensiero ossessivo produttore masochistico di sofferenza egoica mista all’erotismo dell’adolescente che guarda dietro al buco della serratura simbolico o reale che esso sia.
La coppia guastafeste è coppia di Giganti, coppia genitoriale che sancisce la nostra sudditanza filiale e l’esclusione dal sacro talamo. L’esperienza del tradimento che comporta nel tradito vissuti di questo genere segnala l’acutizzazione della dinamica edipica da cui forse non siamo mai usciti definitivamente. Segnala la natura parentale edipica già a suo tempo da noi assegnata al nostro partner. Il nostro era dunque, ora si mostra chiaro, rapporto incestuoso di tipo concretistico. Il padre è tornato con mamma e non accetta più di giocare con la sua figlioletta! La madre è tornata con papà e non gioca più a sedurre suo figlio. Questa era la natura del rapporto d’amore preesistente. Storie basate sull’asimmetria, sull’ingiustizia, sul potere. Unico vantaggio: essere confermati a qualunque costo.
Il tradimento segnala che il costo era alto e l’amore "per sempre" era menzogna proprio come illusioni furono le nostre remote fantasie infantili sull’immortalità dei nostri genitori. Chi può all’esterno di noi costituirsi accogliente, rassicurante ed immortale Padre/Madre?
L’esclusione dalla camera da letto di terrestri genitori ovvero di amanti "concorrenti" ci può soccorrere. A recuperare un Padre interiore e una Madre interiore che non ci abbandoneranno mai e che recideranno una volta per sempre ogni cordone ombelicale da tutti i Padri e da tutte le Madri empiriche che, sotto le sembianze dei successivi amori, riproporranno a noi l’eterno incantesimo della predilezione e dell’abbandono.


Ada Cortese


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