Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e
filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Febbraio 1993 | Pag. 4° | Ada Cortese |
PROFILI RUDOLF STEINER
Sbagliate a trattare il mondo della mente come se fosse soltanto una metafora. E' un altro paese, e tutti abbiamo il passaporto per entrarci. Rudolf Steiner (1861-1925)
Nato a Kraljevica in Croazia, visse la sua infanzia in zona di frontiera tra est e ovest.
Suo padre fu telegrafista alle ferrovie di stato nella stazione di Pottschach. Benché in un paesino, Steiner fu così circondato dalla moderna tecnologia nascente. Più tardi si convinse che la miscellanea di queste due influenze - la bellezza naturale del posto e la più moderna tecnologia - avesse forgiato il suo carattere facendo di lui un misto di scienziato e di visionario.
Si laureò in filosofia a Vienna nel 1891. Grande influenza esercitò su di lui la filosofia della natura di Goethe di cui curò la pubblicazione delle opere scientifiche. Come Goethe, considerava la natura "lornamento vivente di Dio" e si opponeva alla tendenza di considerarla un mondo di materia morta.
Steiner non aveva riserve preconcette nei confronti della scienza (egli stesso si considerava uno scienziato) ma gli pareva che la scienza dovesse essere liberata dal materialismo.
Il contesto storico
Trasferitosi a Berlino, aderì alla Società Teosofica di cui, nel 1902 divenne segretario generale della sezione tedesca anche se mantenne sempre una certa distanza dalle cosmogonìe un po' bizzarre elaborate da Madame H. P. Blavatsky, fondatrice del movimento.
La Dottrina Teosofica (conoscenza sapienziale del divino) ebbe gran fortuna agli albori di questo secolo.
Essa si proponeva di ricondurre luomo, prigioniero della nuova visione materialistica e degli ormai consunti dogmi delle chiese cristiane, alle fonti "dellantica sapienza" (soprattutto orientale) .
Laccesso a queste fonti era iniziatico ed affidato ad esperienze di tipo medianico. Attraverso queste "visioni personali" doveva essere possibile accogliere le rivelazioni di "Maestri Invisibili": i " Grandi Custodi dellUmanità" considerati lorigine dellispirazione teosofica. In seguito linfluenza di questo movimento scemò a causa delle numerose scissioni tra le quali per lappunto quella di Steiner nel 1913 e soprattutto quella di Krishnamurti (1929) , che sciolse definitivamente "lordine della stella doriente " in quanto esso, secondo le predizioni, doveva solo "preparare lavvento di un giovane indù quale nuovo Istruttore-Del-Mondo".
Il pensiero
Nel 1913 si staccò dalla Società Teosofica per fondare la Società Antroposofica con sede a Dornach in Svizzera, nel "Goethenaum", un tempio appositamente costruito.
LAntroposofia si distingue dalla Teosofia per il maggior rilievo conferito alla natura e al destino delluomo.
Centro della dottrina antroposofica è la distinzione nelluomo di sette principi: il corpo fisico, il corpo etereo, il corpo astrale, lio, lio spirituale, lo spirito vitale, luomo-spirito.
Con la morte il corpo fisico si dissolve, mentre quelli etereo e astrale accompagnano lio in un periodo di sonno profondo che precede una successiva incarnazione. Il ciclo delle rinascite, coinvolgendo lintero cosmo attraverso millenni di evoluzione, è destinato a concludersi con "LUNIVERSALE RITORNO ALLO SPIRITO PURO".
Steiner prese da Hudson la teoria delle due menti e dei due emisferi. Il cervello di destra - l"altro tu" - ha a che fare con le intuizioni, i "significati globali", le forme complessive; è la parte di noi che apprezza la musica e la poesia.
Il cervello sinistro studia il mondo al microscopio; è ossessionato dal "qui e ora". Ha a che fare col linguaggio, la logica e il calcolo.
Lemisfero destro porta in sè lo "spazio dellanima", un mondo interiore che Steiner riteneva reale, parallelo e, in qualche modo, ispezionabile.
"Per visitare i nostri mondi interiori - anche solo per essere completamente assorbiti da un libro o per ascoltare la musica - dobbiamo perdere labitudine di essere sempre allerta. Dobbiamo acquisire labitudine al rilassamento, al mettere da parte le nostre ansie".
Steiner era convinto che colladdestramento chiunque potesse sviluppare la facoltà di vedere questo altro regno dellessere. Per accedere ad esso occorre sviluppare "la visione interiore": una sorta di "percezione extrasensoriale" che non ha niente a che fare con la chiaroveggenza o lo spiritismo.
Huxley sostiene che ci sono due modi per vivere quello strano continente: le droghe e lipnosi. Il metodo di Steiner ha a che fare piuttosto con questultimo.
Egli sosteneva di essere una di quelle persone che sono nate colla capacità di "rilassarsi dentro il cervello di destra". Aveva esplorato quel mondo mentale che ciascuno porta dentro di sè: Sapeva che esisteva. E non cessava mai di ripetere ai suoi amici: " sbagliate a trattare il mondo della mente come se fosse soltanto una metafora. E unaltro paese, e tutti abbiamo il passaporto per entrarci".
I suoi insegnamenti raggiunsero gli angoli più remoti del mondo (egli diede origine a vere e proprie scuole e "scienze applicate": dalla pedagogia alla medicina, allagricoltura all'economia, ecc.) . Scrisse una quantità straordinaria di libri dai titoli più strani e dai contenuti più stupefacenti epperò la valanga di idee proposte oscurano la chiarezza e la semplicità della sua visione di base che, a tratti e a lampi ci illumina sul suo segreto imperscrutabile.
Ma al di là delle pretese della ragione, quello che ci attrae è di essere stati in contatto con una mente capace di questa straordinaria qualità di esperienza interiore.Opere
Fondamenti di una gnoseologia goethiana (1886), Filosofia della libertà (1894), Il Cristianesimo come fatto mistico (1902), Teosofia (1904), L'iniziazione (1904), Dalla cronaca dell'akasha (1904), I gradi della conoscenza superiore (1905), La saggezza dei Rosacroce (1907), La scienza occulta (1910), Il mondo dei sensi e il mondo dello spirito (1911), Vita da morte e nuova nascita (1913), La soglia del mondo spirituale (1913), Esigenze sociali dei tempi nuovi (1918), Arte dell'educazione (1919),La questione sociale (1919), L'uomo, sintesi armonica delle attività creatrici (1923), Antroposofia (1924), La mia vita (1925).
Ada Cortese
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