Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
Direttore : Dott. Ada Cortese
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Settembre 1992 Pag. 3° Ada Cortese

Ada Cortese

 TEORIA 

VERSO IL "SOGGETTO SUPERRIFLESSIVO"

Fondamenti teorici e finalità.

GEA e’ un contributo a trasformare in mondo concreto la conclusione a cui e’ approdato il ricco pensiero di S. Montefoschi, conclusione secondo cui la nuova tappa evolutiva sara’ segnata dallo spostamento del soggetto a un nuovo e superiore piano riflessivo da   cui  potra’ osservare se stesso e da cui sarà a lui piu’ agevole la normale autopercezione del proprio lato universale liberandosi, in cio’, dalla tirannia delle pure letture particolaristiche dell’esistenza. Quanto fin qua detto e’ compreso nel concetto junghiano di "individuazione", concetto che ovviamente anche Montefoschi conserva arricchendolo al contempo di nuove e fondamentali determinazioni: se infatti in Jung, come del resto in tutta la psicoanalisi prima di Montefoschi, l’idea del lavoro psicoanalitico trova come soggetto il singolo uomo, in Montefoschi l’urgenza del lato sociale, e dunque "universale", di riflettere consapevolmente su se stesso esplode con tutta la forza della maturita’ dei tempi e "individuazione" va a significare, accanto al tradizionale lavoro individuale del singolo, il possibile obiettivo di una comunita’ di individui che, attraverso un lavoro psicoanalitico centrato su se stessi stavolta come gruppo, permettano a questi di "individuarsi" ossia di percepirsi come Soggetto Umano Unico per dirla con Theillard de Chardin, o come Soggetto Superriflessivo, per dirla come Montefoschi, Soggetto nascente dalle co-riflessioni e "simpatia" dei suoi singoli membri.
La necessita’ di completare nell’esperienza e nel concetto l’individuazione nasce dal bisogno evolutivo di superare la coscienza dicotomica che trattiene l’uomo nella prigione della frammentazione, dell’esilio, della solitudine quando ormai da tempo egli porta in se’ gli strumenti che lo possono aiutare a superare la spaccatura e l’opposizione.
Uno dei nomi che ha assunto l’opposizione e’ il conflitto individuo\gruppo, anzi e’ a partire dall’osservazione di tale conflitto, a suo tempo vissuto come insanabile, che e’ sorta la psicoanalisi la quale, essendo la disciplina dell’interiorita’ umana per eccellenza, ha necessariamente portato in se,’ riassunta lungo l’arco dei pochi decenni che costituiscono la sua storia, la stessa evoluzione psichica dell’uomo da che egli nacque. Non possiamo certo in questa sede soffermarci ma e’ certo sotto gli occhi di tutti, anche dei profani, il bisogno del superamento del conflitto il quale fu, a suo tempo, anche funzionale, ma che oggi mostra, nel suo persistere la sterile distruttivita’di cui si fa portatore.
Gea e’ dunque un laboratorio sperimentale in cui soggetti dalla potenziale coscienza evolutiva, accanto ad un tradizionale e fondamentale lavoro di conoscenza personale (il particolare), portano avanti l’altro lato di se stessi (l’universale) elaborandolo non solo simbolicamente nel chiuso della loro riflessione individuale ma avanti e insieme a una comunita’ di compagni grazie ai quali possono verificare concretamente:
a) la reale capacita’ di "democrazia" interiore ed esteriore;
b) un nuovo grado di liberta’ che l’analisi dell’Ombra non solo individuale ma anche del gruppo permette (spesso il gruppo mostra iniziali dinamiche di "branco" e in alcune di esse e’ ben ravvisabile l’Ombra del gruppo);
c) la capacita’ simbolica di percepire "l’interno come l’esterno": i partecipanti maturano una doppia percezione e cioe’ di essere contemporaneamente "contenitori" e "contenuti". "Contenitori" perche’ essi giungono a sapere di portare dentro di se’ cio’ che il gruppo attraverso le voci di tutti i suoi membri vive. "Contenuti" perche’ sanno di essere ciascuno e tutti insieme le cellule costitutive del corpo "superiore" che il gruppo incarna; d) ed esso si costituisce, nella percezione delle sue cellule costitutive, come corpo che sa di se stesso.
Accolta la comunita’ in oggetto come rappresentanza della specie umana, e accolta la specie umana come luogo in cui l’essere tutto giunge a sapere di se’, possiamo ben concludere che allora il senso profondo della sperimentazione consiste nel bisogno delle consapevolezze individuali, dunque sempre parziali, di superare se stesse offrendosi come conoscenze che l’essere recupera a se stesso in una progressiva sintesi e dunque in un ampliamento della coscienza universale.

Ada Cortese


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