Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Home Anno 07° N° 24
Giugno 1998 Pag. 6° Maria Campolo
 RELIGIONI 

ZOROASTRO

"Mostraci il sentiero di cui Tu mi dici, o Signore, che è quello del Buon Pensiero, il sentiero ben fatto , su cui le coscienze dei salvatori venturi procedono, secondo la Verità, verso la ricompensa che tu conferisci ai benevoli e di cui Tu, o Saggio, sei il premio".

"Tu che preservi per sempre la Verità e il Buon Pensiero, o Signore Saggio, insegnami con la tua bocca, conformemente al tuo Spirito, a pronunciare inni per mezzo dei quali l’esistenza fondamentale diventerà presenza.".
Per quanto incerti siano i dati relativi alla patria e all’epoca di Zoroastro, si può ritenere che visse intorno all’800 a.C. in un’area compresa tra l’attuale Afganistan e Turkmenistan. Uomo esperto nell’arte sacerdotale, fondò una nuova religione ponendosi in aperto contrasto con il clero tradizionale e con il potere politico.
Zarathustra, questo il nome originale che significa forse conduttore di cammelli, fu l’autore di una delle più grandi rivoluzioni religiose della storia, fondatore appassionato di una fede dualistica basata sull’elaborazione filosofica del problema del male.
Il suo pensiero tramandato nelle Gatha, vede l’uomo posto al centro di un conflitto tra Bene e Male; conflitto che può risolversi nella vittoria finale del Bene solo attraverso il contributo di quegli uomini che attraverso una libera scelta, aderiscono ai valori di Verità e Giustizia.
Zoroastro predicò la "buona novella" con una ristretta cerchia di discepoli senza poter contare su beni materiali consistenti e tuttavia la nuova religione si diffuse in tutta l’area persiana e nelle zone limitrofe.
Il messaggio di Zoroastro è una esplicita reazione contro una società dominata da una aristocrazia guerriera che ricorreva agli uffici dei sacerdoti al fine di aumentare potere, ricchezza e prestigio ad entrambe le caste.
Il rito che nell’antica religione indo-iranica era un aspetto molto importante del culto, aveva finito con l’assorbire, all’epoca di Zoroastro, l’intera religione.
Il rito sacrificale era diventato un atto finalizzato agli interessi dell’individuo che lo commissionava ad uno o più sacerdoti, i quali ricevevano il compenso direttamente dal committente.
Gli dei indo-iranici erano divisi in due principali categorie: i daeva e gli ahura, portatori rispettivamente di valori negativi e positivi. Questo aspetto dualistico era caratteristico della religione indo-europea che si era affermata in Persia e in India, con la differenza che in Persia gli dèi avevano assunto uno spiccato carattere etico.
Zoroastro rielabora concetti e nozioni della tradizione religiosa dando loro significati marcatamente astratti, trasferendoli da un piano cosmico e rituale ad un piano etico, dominato dal concetto di scelta.
Nel pensiero organico e coerente che i Gatha ci testimoniano, troviamo il costante desiderio di superare l’opposizione radicale tra Bene e Male, superamento che può avvenire attraverso l’adesione a valori universali e alla lotta contro il Male.
Il dualismo zoroastriano è inserito in una visione monoteistica in cui il potere divino è per così dire, "limitato dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata." (G. Gnoli) Un passo gathico così spiega il dualismo: "I due Spiriti primordiali, che sono gemelli, mi sono stati rivelati come dotati di propria autonoma volontà. I loro due modi di pensare, di parlare e di agire sono rispettivamente il migliore e il cattivo. E tra questi due modi i benevoli discernono correttamente, non i malevoli.
Allora, il fatto che questi due Spiriti si confrontino, determina, all’inizio, la vita e la non-vitalità, in modo che, alla fine, l’Esistenza Pessima sia dei seguaci della Menzogna, ma al seguace della Verità sia l’Ottimo Pensiero." Padre dei due Spiriti primordiali è Ahura Mazda ovvero Signore Saggio, uno spirito indifferenziato che si manifesta per sua volontà dando vita ai due Spiriti gemelli contrapposti. E’ quindi un dualismo che si svolge tra due spiriti e non tra spirito e materia; il Male è qui ontologicamente confinato sul piano spirituale.
Zoroastro postula due diversi stati dell’essere, due esistenze (ahu) che è possibile tradurre, molto approssimativamente, con "spirituale" e "materiale".
L’esistenza benefica spirituale è all’origine di quella materiale mentre quella malefica è l’origine della non-vita.
I vecchi dèi iranici rappresentanti i valori etici diventano ipostasi del Signore Saggio, creatore di tutte le cose.
In un passo della Ustsvaiti Gatha, si esprime il desiderio che quando la morte giungerà si possa attraversare il "ponte del Separatore" insieme a coloro, uomini e donne, che hanno vissuto perseguendo il Buon Pensiero e hanno rafforzato la Verità e reso più agevole il sentiero che conduce al Bene ai posteri.
Giungeranno al "ponte" anche i seguaci della Menzogna che posti di fronte alla propria coscienza precipiteranno nell’abisso infernale.
L’aldilà è concepito come parte integrante del dramma terreno: l’esistenza corporea finirà almeno temporaneamente, con la morte, ma l’esistenza del pensiero, dello spirito, dell’anima sopravviverà e si prolungherà in modo tale da consentire al Bene di trionfare, dando ai seguaci della Verità la giusta ricompensa.
Quando giungerà la fine del tempo, vi sarà il giudizio finale ed allora sia le anime sia i corpi riprenderanno a vivere godendo delle "due felicità" in una condizione perfetta perchè il Male sarà stato allora annientato, in una nuova modalità dell’essere totalmente purificato dalla Verità.

Bibliografia: G. Filoramo "Storia delle Religioni" Ed. Laterza vol. I; A. Bausani "Persia religiosa da Zaratustra a Bahàùllah" Ed. Milano

Maria Campolo


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